L’essersi vaccinate contro l’Hpv non porta, nelle ragazze, a una minore attenzione per gli atteggiamenti di prevenzione.
È quanto suggerisce uno studio francese sull’European Journal of public health. Una delle obiezioni sollevate contro il vaccino per Hpv, infatti, è che possa sostenere una “falsa sicurezza” – ovvero di essere definitivamente protette dalle malattie sessualmente trasmesse o di non aver più bisogno dello screening per il tumore al collo dell’utero – incoraggiando comportamenti a rischio nelle adolescenti.
Secondo lo studio, un’indagine con questionario rivolto a circa 300 ragazze di 14-23 anni, chi è stata vaccinata ha mostrato di essere più consapevole dell’utilità del pap-test e di portare avanti nel tempo lo screening. Inoltre, oltre l’85 per cento delle intervistate ha dichiarato di utilizzare il profilattico come mezzo di protezione, a prescindere dallo stato vaccinale. Gli autori, quindi, concludono che non solo la vaccinazione non influenza i comportamenti protettivi contro le malattie sessualmente trasmesse, ma aumenta le conoscenze sulla prevenzione del cancro cervicale.