Un nuovo studio supporta il ruolo giocato dalla genetica.
Lo studio, pubblicato su Jama, è stato condotto su oltre due milioni di bambini nati in Svezia tra il 1982 e il 2006. Sono stati considerati gemelli, fratelli con entrambi o un solo genitore in comune, e cugini. L’obiettivo era calcolare il rischio di sviluppare un disordine dello spettro autistico, ovvero se i bambini che hanno già un parente autistico in famiglia presentano un rischio maggiore rispetto agli altri bambini. Studi precedenti, infatti, hanno notato come l’autismo tenda a presentarsi più volte in alcune famiglie. Inoltre, gli autori dello studio hanno cercato di distinguere quanto questa probabilità fosse legata a fattori genetici e quanto a fattori ambientali. Sono stati inoltre valutati altri fattori, come l’età dei genitori, il sesso, e la presenza di malattie psichiatriche nel nucleo familiare.
Secondo lo studio, il rischio è di circa 153 volte superiore per un bambino che ha un gemello monozigote autistico (nati da uno stesso ovulo fecondato da un solo spermatozoo, diviso poi in due masse cellulari diverse; quindi hanno un codice genetico identico), di 8 volte per chi ha un gemello dizigote (nati da due ovuli e due spermatozoi diversi, con codici genetici diversi), di circa 3 volte superiore per se si ha un fratello con un solo genitore in comune, e 2 volte superiore se il parente autistico è un cugino. Complessivamente, l’ereditarietà dell’autismo è stimata in circa il 50 per cento. In altre parole, la comparsa dell’autismo, per il restante 50 per cento, è legata a fattori ambientali (cioè, non genetici) non in comune tra i bambini imparentati, ovvero fattori che non sono stati condivisi durante l’infanzia (ad esempio, il livello socioeconomico della famiglia).
Gli autori concludono che ci sono elementi per supportare una causa genetica dell’autismo, e dell’aumentato rischio individuale quando nella famiglia è presente già un soggetto autistico, anche se questo spiega, finora, solo metà del rischio. Una situazione simile è quella della schizofrenia, dove il rischio risulta aumentato quanto più si ha un parente stretto affetto da questa malattia.
MC/AF
Pubblichiamo questa notizia per documentare quegli studi, rigorosamente scientifici, che continuano a mostrare come la sindrome autistica sia correlata a difetti di natura genetica, e non alle vaccinazioni. Questa posizione è stata ribadita anche dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).