Si conclude la causa intentata dai genitori di un bambino autistico.
Il 16 aprile 2013, il giudice monocratico Francesca Maria Parodi, della Sezione del lavoro del Tribunale di Genova, ha respinto la richiesta di indennizzo da parte di due genitori per «difetto della prova, del nesso di causalità o concausalità fra patologia e vaccinazione» .
Il ricorso era stato avviato dalla coppia per accertare se l’encefalopatia con sindrome di autismo del loro figlio fosse stata provocata dalla vaccinazione anti morbillo parotite e rosolia (Mpr), eseguita dal bambino nel 2003. Se fosse stato dimostrato il nesso causale tra vaccino e autismo, il bambino avrebbe avuto diritto a essere indennizzato dal Ministero della salute.
Il consulente tecnico unico (Ctu) nominato dal giudice, il prof. Giancarlo Icardi dell’Università di Genova, con una documentata relazione ha «escluso in modo categorico l’esistenza di una dimostrata correlazione fra sindrome autistica e vaccinazione»; correlazione che nel 1998, com’è noto, era stata «falsamente diffusa e sostenuta da un medico gastroenterologo britannico».
Oltre alla ricostruzione scientifica, è stata anche valutata la situazione del bambino con criteri di tipo medico legale, arrivando alla conclusione di una « non sussistenza di alcun nesso di causalità o concausalità fra il vaccino somministrato e la patologia che lo affligge ».
MC/AF