Durante il primo trimestre non aumenta il rischio di complicanze.
Uno studio inglese, pubblicato su Bmj, ha valutato i dati clinici di 20 mila donne incinta (età media sui 30 anni), confrontando quelle che avevano ricevuto il vaccino contro la pertosse nel primo trimestre di gravidanza con quelle che non erano state vaccinate. È stata quindi controllata la comparsa di eventi avversi durante la gravidanza, compresa la morte intrauterina del feto dopo la ventiquattresima settimana.
I risultati dello studio sono confortanti: innanzitutto, non si è osservato alcun rischio di morte fetale nelle due settimane successive alla vaccinazione, o più tardi durante la gravidanza. La vaccinazione non anticipa il momento del parto, né aumenta il rischio di altre complicanze tipiche, come eclampsia e pre-eclampsia, stress fetale, placenta previa, parto cesareo, o basso peso alla nascita.
Gli autori concludono che vaccinare contro la pertosse nel primo trimestre è una pratica sicura. I risultati dello studio offrono un punto di partenza preliminare per sostenere la vaccinazione, soprattutto nel Regno Unito, dove dal 2012 sono in aumento i casi di pertosse nei neonati sotto i tre mesi, con relativi decessi. La vaccinazione delle donne durante la gravidanza è un programma avviato proprio per proteggere i bambini alla nascita e nei primi mesi di vita, quando cioè sono ancora troppo piccoli per la vaccinazione pediatrica di routine.
MC/AF