Mappati i "viaggi" dei virus influenzali

L'H3N2 è quello che muta di più, e si diffonde facilmente.

Uno studio pubblicato su Nature, e coordinato dall'Università di Cambridge con la collaborazione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha spiegato la capacità del virus influenzale di mutare e diffondersi nel pianeta: ovvero, il motivo per cui, ogni anno, centinaia di migliaia di persone si ritrovano a letto con la febbre, ed è possibile ammalarsi di influenza più volte nella vita.

Mentre per il ceppo A/H3N2 queste caratteristiche erano ormai abbastanza note, molti aspetti restavano ancora da indagare per i ceppi A/H1N1 e B. Tutti e tre sono tra i principali responsabili delle “influenze stagionali” in Europa e Italia, e su di essi viene ogni anno costruito il vaccino anti-influenzale.

Dopo aver analizzato quasi 10 mila varianti del virus influenzale dal 2000 al 2012, si è visto che l'H3N2 ha un comportamento diverso dagli altri due. Quando muta, infatti, le sue varianti non rimangono localizzate tra un'epidemia e l'altra, dal punto di vista geografico, ma si diffondono rapidamente dall'Asia (in particolare India e Cina) al resto del mondo. Questo grazie alla sua maggiore capacità di infettare i soggetti adulti, che facilmente trasportano con sé il virus nei loro viaggi. Al termine dell'epidemia, però, le varianti tendono a scomparire e ad essere rimpiazzate da nuove, nella stagione successiva: ecco perché, a volte, il virus riesce a eludere la protezione offerta dal vaccino.

I virus H1N1 e B, invece, si mantengono a lungo nel tempo in regioni circoscritte, e hanno degli schemi di diffusione diversi, in cui il serbatoio dell'Asia gioca un ruolo minore e la diffusione mondiale è ridotta. Questi virus, infatti, mutando di meno, provocano più raramente epidemie frequenza; inoltre, colpiscono soprattutto i bambini, cioè una fascia d'età che, non essendo coinvolta in viaggi a lunga distanza, non contribuisce a far circolare il virus a livello globale.

La speranza degli autori dello studio è che queste nuove conoscenze permettanno di arrivare a un vaccino contro tutti i ceppi influenzali, che non necessiti di essere rinnovato ogni anno.

MC/AF

Nell'immagine tratta dallo studio pubblicato su Nature, lo spessore delle linee tra le varie regioni mondiali indica la maggiore frequenza di diffusione dei virus. Per il virus B sono rappresentati i tipi Victoria (Vic) e Yamagata (Yam).

 

 

 

Fonti / Bibliografia

Nature, 2015 - Global circulation patterns of seasonal influenza viruses vary with antigenic drift