Ministero della Salute: coperture vaccinali non adeguate per Pneumococco, Meningococco C e B, Rotavirus e HPV

In una Circolare ministeriale (del 14 agosto) il Ministero della Salute ha diffuso i dati di copertura vaccinale (CV) relativi alle vaccinazioni non obbligatorie, aggiornati al 31 dicembre 2017.

Come si legge nella Circolare, i dati evidenziano:

  • un aumento delle coperture per le vaccinazioni anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,90% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017);
  • una copertura vaccinale del 38,59% per l’anti-meningococcica B e del 14,34% per l’anti-rotavirus.
  • La CV per anti-HPV nelle ragazze dell’ultima coorte (2005), target primario dell’intervento vaccinale, è più bassa rispetto alle coorti precedenti in cui prosegue l’attività di recupero (64,3%, per la prima dose e 49,9% per il ciclo completo). I dati sulla CV per anti-HPV nei ragazzi indicano che non tutte le regioni hanno avviato il programma di offerta attiva e che la CV anche nelle regioni che lo hanno fatto è molto lontana dagli obiettivi previsti dal PNPV.

A fronte delle basse coperture vaccinali, vengono fornite le seguenti raccomandazioni:

  • Si ribadisce l’importanza delle vaccinazioni anche non obbligatorie previste per coorte di nascita, e si sollecita, laddove già non effettuata, l’immediata attivazione dell’offerta vaccinale attiva e gratuita, secondo la citata lettera circolare concernente l’implementazione del nuovo PNPV, provvedendo anche al recupero delle precedenti coorti per le quali era prevista la gratuità.
  • Si ricorda che anche le vaccinazioni mirate ai soggetti che, per diverse condizioni, siano a maggior rischio, come indicato nel PNPV 2017-2019, rientrano tra i LEA e per esse devono essere previste azioni specifiche per: l’identificazione degli aventi diritto (per esempio attraverso la costruzione dell’anagrafe dei soggetti a rischio); per la promozione della vaccinazione in queste categorie, che dovrà necessariamente passare per l’adozione di strumenti ad hoc e la necessaria collaborazione con la medicina convenzionata e con quella specialistica; la definizione di percorsi che, coerentemente con l’organizzazione sanitaria a livello locale/regionale, consentano l’offerta della vaccinazione; la sua registrazione, anche allo scopo di monitorarne l’efficacia di campo.
  • Si sottolinea che tra le categorie cui offrire attivamente alcune vaccinazioni rientrano anche i contatti stretti:
    • di soggetti ammalati, ad es. di epatite B, per evitare il contagio dei conviventi,
    • di soggetti non vaccinabili per età o condizione clinica.
  • Si evidenzia l’importanza di migliorare la CV tra gli operatori sanitari, per la protezione del singolo operatore e come garanzia nei confronti dei pazienti, ai quali l’operatore potrebbe trasmettere l’infezione determinando gravi danni e persino casi mortali, soprattutto nei confronti di alcune malattie: morbillo, parotite, rosolia, influenza, pertosse, epatite B, varicella, polio, difterite.
  • Poiché alcuni virus e batteri sono caratterizzati da elevata trasmissibilità, come il morbillo, la possibilità di contagio nelle sale di attesa delle strutture sanitarie, inclusi i Pronto Soccorso, è alta, e le persone possono infettarsi dopo un tempo di esposizione anche relativamente breve, è utile ricordare di mettere in atto i protocolli per la prevenzione della trasmissione delle infezioni negli ospedali, negli ambulatori e nei Pronto Soccorso, come già raccomandato da questo Ministero in precedenti note.

Per la protezione della gravidanza e del prodotto del concepimento si veda la lettera circolare “Vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza” del 7 agosto 2018, nonché i precedenti PNPV e il PNEMoRc.


CIRCOLARE del Ministero della Salute n. 24641